Guida a mutui chirografari: cosa sono, funzionamento e tassi

Le tipologie di prestiti e finanziamenti che oggi sono disponibili sul mercato economico si rivolgono a numerose categorie di utenti. Tra questi finanziamenti, spiccano i mutui chirografari, in realtà poco conosciuti, ma che hanno dei vantaggi notevoli e anche molto interessanti per alcune categorie di persone. Il mutuo chirografario è una soluzione che può essere vantaggiosa per diversi soggetti richiedenti, sebbene preveda alcuni rischi che sono legati al funzionamento stesso di questo mutuo, come vedremo qui di seguito.

Mutuo chirografario: cos’è e caratteristiche

Il mutuo chirografario è un finanziamento sottoscritto mediante una scrittura privata. Per questo mutuo non è prevista alcuna garanzia tra il creditore e il debitore. Nel mutuo chirografario, il soggetto beneficiario non deve sottoscrivere alcuna ipoteca sull’immobile a favore dell’ente che lo eroga, e questa è di fatto la differenza principale rispetto al mutuo ipotecario pensato per l’acquisto della prima casa. Il mutuo chirografario ha delle caratteristiche ben precise che occorre tenere in considerazione prima di farvi richiesta, per evitare problemi in futuro.

Coloro che possono fare richiesta di questo mutuo sono tutti i beneficiari, sia privati che anche le imprese. Tramite questo mutuo si possono ottenere degli importi abbastanza variabili che vanno da 10000€ a 75000€ per le persone fisiche, limite che viene aumentato a 120000€ massimi per i mutui destinati alle imprese.

I tassi di interesse di questi mutui mediamente sono più elevati rispetto a quelli destinati ad esempio all’acquisto della prima casa. Inoltre, sono dei mutui che prevedono un piano di rimborso massimo di 10 anni. Ciò significa che se si richiedono delle somme di denaro abbastanza elevate, si dovrà fare i conti con un piano di ammortamento che prevede il versamento di rate mensili di importo abbastanza elevato, dato che non c’è la possibilità di allungare il piano di ammortamento del mutuo. Alcuni istituti di credito tuttavia, dietro apposito permesso, possono allungare la durata massima del piano di rientro del mutuo a 15 anni.

Attenzione all’obbligo della firma

Un mutuo chirografario richiesto per l’acquisto di un immobile, dato che non obbliga a presentare la garanzia reale dell’ipoteca, naturalmente comporta dei rischi per il creditore. Si sa, nessuna banca e nessun istituto di credito eroga dei mutui senza offrire delle vere e proprie tutele economiche sul rimborso del finanziamento. Nel momento in cui il beneficiario firma per ottenere il mutuo, allora la banca ha il diritto di appropriarsi dei beni del soggetto richiedente, una volta che questo dovesse risultare inadempiente o dovesse commettere insolvenze.

Il beneficiario, tramite la sua firma, si rende quindi obbligato a effettuare il rimborso della liquidità ottenuta tramite il mutuo entro il termine prestabilito. Gli enti di credito possono richiedere anche garanzie economiche a tutela del credito, tra cui polizze di assicurazione oppure il supporto di un soggetto terzo che funga da garante.

Occhio ai tassi di interesse

I mutui chirografari sono dei finanziamenti che hanno come pecca quella di avere dei tassi di interesse spesso piuttosto elevati e decisamente superiori rispetto a quelli applicati solitamente ad un mutuo di tipo ipotecario. I principali tassi di interesse sono il Tan e il Taeg.

Il Tan è il tasso annuo nominale e rappresenta gli interessi applicati al capitale erogato che vengono calcolati in percentuale. Il Taeg invece, ovvero il tasso annuo effettivo globale, rappresenta i costi complessivi che sono legati al finanziamento erogato, calcolati in percentuale. I tassi applicati possono cambiare spesso da una soluzione di credito all’altra e in base alla banca che ha erogato il finanziamento. Alcune banche ad esempio applicano un tasso del 3% per il mutuo chirografario, mentre altri istituti di credito possono applicare tassi leggermente più bassi.